Sa Carrela ’e nanti

Correre a cavallo

Non si può raccontare Santu Lussurgiu senza parlare di Sa Carrela ’e nanti.
Riconosciuta come Carnevale storico d’Italia dal Ministero per i Beni e le Attività culturali ed inserita tra le manifestazioni di grande interesse turistico della Regione Sardegna, è la corsa a cavallo che ogni anno, nei giorni di Carnevale, va in scena nel centro storico del paese. Più precisamente nella via Roma, lunga circa 350 metri, in discesa, tra due file di case che fanno da quinta allo spettacolo.
Tra le numerose celebrazioni della cultura del territorio, Sa Carrela è una tra le manifestazioni equestri più sentite nell’isola, dove il cavallo è il protagonista indiscusso. Rappresenta un’espressione autentica della comunità locale, un’occasione unica per avvicinarsi e conoscere la sua anima più profonda.
Ricostruire le sue origini non è semplice in quanto sono poche le fonti storiche che ne parlano. Di sicuro risale al periodo medievale, coeva delle giostre dell’anello italiane e delle Sortillas spagnole, campo di prova delle cavallerie militari.

L’euforia del Carnevale

Sa Carrela ’e nanti si svolge in tre giornate.
La domenica di Carnevale, i cavalieri, rigorosamente lussurgesi, con la maschera o il volto dipinto, si presentano a s’Iscappadorzu, il punto in cui ha inizio la corsa, e a pareza (pariglia) lanciano i loro cavalli a tutta velocità lungo il percorso. L’obiettivo è di scendere per tutto il tragitto “uniti”, con il braccio di uno su quello dell’altro a simboleggiare l’unità, la concordia e l’amicizia.
Il lunedì, chiamato su lunisi de sa pudda (il lunedì della gallina), i cavalieri lanciati al galoppo devono buttar giù con un bastone un fantoccio di pezza che ha le sembianze di una gallina. Il martedì si replica lo spettacolo della domenica che termina con la premiazione dei partecipanti alla corsa e con una grande festa generale che coinvolge tutti i presenti, cavalieri e pubblico, lussurgesi e ospiti.


Per saperne di più, visita il sito:
Sa Carrela ’e nanti